Dopo aver svolto già alcuni anni di attività, l'Associazione culturale L'Officina si costituisce ufficialmente nel 1981 prendendo il testimone (e la sede di via Torrebianca 41) dall'Associazione La Cantina, sodalizio triestino con interesse prevalente nel teatro sperimentale. Figure chiave in questo passaggio di consegne furono Alma Dorfles e Franco Jesurun. L'Associazione svolge un'intensa attività di promozione culturale e di ricerca storica che sfociano anche in importanti mostre e collaborazioni con istituzioni pubbliche cittadine (da citare almeno la prolungata collaborazione con il Museo Schmidl). Prevalente è la promozione delle arti visive (a cominciare dalla prima rassegna assoluta a Trieste di video arte 1981 e dalla prima mostra di arte contemporanea della città di Udine, "Arte all'aria" promossa dall'Officina nel 1983).
Nel corso degli anni centinaia di iniziative e mostre d'arte hanno cadenzato la vita del sodalizio, con la presentazione degli artisti storici ma anche dei giovani emergenti, con cicli di incontri, convegni e conversazioni con autorevoli osservatori (si ricordano tra gli altri F. Menna 1982, R. Bossaglia 1989, F. Bonami 2003, più volte G. Dorfles). Caratterizzante il progetto culturale dell'Officina è sempre stato lo sguardo pluridisciplinare ai fenomeni dell'arte del Novecento e contemporanea e quindi la realizzazione di rassegne che non coinvolgono solo l'arte visiva me anche il cinema o la musica sperimentali, la letteratura. In questa direzione i settori maggiormente frequentati sono l'architettura, grazie al contributo di Marco Pozzetto (mostre su J. Plecnik 1983; Alberto Sartoris 1984; R. Boico 1987, con Italia Nostra) , la storia del cinemasperimentale e del precinema a cura di Carlo Montanaro (da segnalare almeno le rassegne su M. Ray 1986, J. Cocteau 1987, G. Méliès 1988, Maya Deren 1991, ma anche iniziative legate all'intrattenimento come la prima presentazione delle Lanterne Magiche di L. Minici Zotti 1988 ); la musica (concerti di musica antica e di musica sperimentale, la grande rassegna sui cantanti lirici Toti dal Monte e Enzo de Muro Lomanto che portò tra l'altro al Costanzi la prima mostra triestina con sponsor privato 1983). Molte le iniziative ricognitive e gli studi storici inediti sulla cultura della città (da citare almeno: le "Farmacie triestine tra '700 e '800" a cura di R. de Leitenburg 1985, il "Gotico quadrato nella metà dell'Ottocento triestino" a cura di D. Barillari, G. Carbi, C. Travaglini 1986; la retrospettiva su Ennio Emili a cura di Giorgetta Dorfles 1993; la ricerca su"La Cantina. Articolo 20: il consiglio direttivo si compone di soli elementi femminili" a cura di F. Maur 2002). Anche vale citare quelle che adesso sono delle curiosità come le prime presenze assolute a Trieste di Paolo Rossi (1981) e di Moni Ovadia (1989). Molte anche le pubblicazioni di letteratura (tra le ultime iniziative quella su Sergio Miniussi che ha portato al lascito in Fondazione del suo archivio. Nel 1995 è tra i fondatori del Comitato Trieste Contemporanea per il quale cura la sezione ricerca e documentazione. |